I filtri a cartuccia sono costituiti da contenitori in acciaio contenenti, appunto, una o più cartucce, elementi in speciale tessuto in poliestere pieghettato in modo da offrire una amplissima superficie di filtrazione.
Questo sistema consente di realizzare filtri di ridotto ingombro, poichè la superficie di filtrazione non è data dal diametro del filtro stesso, come in quelli a sabbia, ma dalla superficie estesa delle cartucce, che pieghettate come sono riducono notevolmente il proprio volume.
Con i filtri a cartucce è possibile ottenere un’elevatissima qualità di filtrazione, poichè sono in grado di trattenere particelle di dimensioni di pochissimi micron.
Hanno per contro l’inconveniente che l’unico modo possibile per pulirle è quello di estrarle dal filtro e lavarle con un getto d’acqua, facendo attenzione a passare bene attraverso le singole pieghe.
A seconda della grandezza e della portata del filtro questa operazione va eseguita una volta ogni 2 o 7 giorni, pe tanto si consigliano per piscine di dimensioni medio-piccole.
La possibilità che una notevole quantità di impurità possa ostruire le cartucce al punto da non renderne più possibile la pulizia ha spesso frenato la diffusione di questo tipo di filtri, soprattutto in caso di piscine pubbliche, che potrebbero invece garantire un’elevata qualità di filtrazione se installati all’uscita di un normale filtro a sabbia.