I metodi manuali OTO e DPD per l’analisi dell’acqua della Piscina

I metodi di analisi manuali dei valori di cloro e pH, nonchè quelli per l’analisi della durezza e dell’alcalinità, si basano quasi tutti su metodi di tipo colorimetrico.
In pratica il campione di acqua viene addizionato con particolari sostanze che lo colorano più o meno intensamente a seconda della concentrazione  presente. Il colore ottenuto viene comprato con una scala di valori prefissati, ottenendo una indicazione, anche se piuttosto sommaria, della concentrazione della sostanza che si sta analizzando.

OTO (Ortotolidina)
La molecola di Orto – Tolidina (OTO) reagisce con il cloro totale con la formazione della caratteristica colorazione gialla. Quanto più intensa è la colorazione gialla tanto più alta è la concentrazione di cloro.
E’ possibile determinare la concentrazione del cloro totale, mentre non è possibile distinguere tra la concentrazione del cloro libero e quello combinato, cioè legato all’ammoniaca, detto anche cloroammine.
Questo metodo, seppure molto impreciso, viene ancora largamente utilizzato per la sua praticità, poichè si tratta di dosare gocce di reagente in un campione, e perchè riesce a determinare concentrazione di cloro elevate, fino a 10 ppm.

DPD
Il metodo ufficiale per la determinazione del cloro in soluzione acquosa è il DPD (Dietil-p-fenildiamina).
La caratteristica principale di tale reagente è che la molecola di DPD è selettiva nella reazione con il cloro libero attivo residuo. Ciò permette di determinare dapprima solo il cloro libero che attivo che reagisce immediatamente con il DPD per dare una colorazione più o meno intensa dal rosa al rosso violaceo e successivamente anche il cloro totale.
Per queste misure vengono utilizzate pastiglie confezionate in blister, che vanno sciolte in un apposito contenitore dotato di scala colorimetrica di confronto. Le pastiglie in commercio sono denominate con la sigla DPD1 per la lettura del cloro libero, mentre la pastiglia DPD3 va aggiunta alla soluzione ottenuta con il DPD1 per la lettura del cloro totale.
Il cloro combinato si ottiene per differenza tra i due valori:
questo metodo è ormai largamente utilizzato per la nota affidabilità, anche se presenta alcune criticità che è indispensabile conoscere per interpretare correttamente i valori rilevati.

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